Muore dopo l'arresto. Il fratello accusa: "Picchiato e preso a calci, ho i video"

Giovedì 24 Aprile 2014
Muore dopo l'arresto. Il fratello accusa: "Picchiato e preso a calci, ho i video"
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FIRENZE - Molti testimoni dicono che Riccardo Magherini stato preso a calci e riferiscono circostanze inquietanti; eppure sinora non ci sono indagati per la sua morte, l'unico indagato lui per il furto di un cellulare preso per chiamare aiuto».



È l'avvocato della famiglia del trentanovenne fiorentino morto mentre veniva arrestato dai carabinieri, a riferire la circostanza «surreale». Dal fratello dell'uomo, un appello al premier Renzi:«Ci dica se è giusto morire così».



Magherini era incensurato: era solo un assuntore di cocaina «ma abbiamo buoni motivi per sostenere che non si possa parlare di morte da cocaina, come qualcuno ha ipotizzato, perchè la morte è avvenuta in un contesto violento», ha detto l'avvocato. Se il suo arresto fosse stato operato con le stesse modalità da cittadini comuni anzichè da forze dell'ordine, ha aggiunto, questi «sarebbero già indagati per omicidio preterintenzionale e la vittima non sarebbe stata denunciata».



Il cellulare costato a Magherini la denuncia è quello che l'uomo portò via a un pizzaiolo al quale aveva chiesto aiuto, ritenendo di essere in pericolo: «Ho parlato con lui e mi ha detto di non aver mai avuto paura di Riccardo, che gli aveva chiesto di chiamare le forze dell'ordine per essere aiutato; Riccardo ha preso il cellulare per fare lui stesso il numero; è andato via e lo ha lasciato cadere, dopo che non era riuscito a sbloccarlo» ha raccontato il fratello Andrea. «Durante l'arresto mio fratello è stato picchiato e ha preso calci. Ci chiediamo il perchè e perchè venga infangato il suo onore», ha proseguito rivolgendo un appello a Renzi: «è il nostro sindaco e tutto è successo a Firenze: vorrei sapere cosa ne pensa e se sia giusto morire così» . «Chiediamo giustizia e verità - ha detto il padre di Magherini- e siamo determinati a ottenerle».



Ci sono due videi.
«È davvero difficile darsi pace, perchè è evidente che quella sera Ricky stava male ed aveva bisogno di aiuto, e lo chiedeva disperatamente, ben prima che intervenissero le forze dell'ordine ed i soccorritori. Ed è morto, invece, nelle mani di costoro». Lo scrivono i familiari di Riccardo Magherini, il fiorentino quarantenne morto mentre veniva arrestato dai carabinieri, a Firenze la sera del 2 marzo. «Occorre fare piena luce sull'accaduto - aggiungono - Confermiamo la nostra fiducia nell'opera degli inquirenti. La verità è l'obbligo minimo che dobbiamo alla memoria di Ricky».



In una nota diffusa dai legali della famiglia, gli avvocati Luca Bisori e Nino D'Avirro, i familiari dicono di intervenire «a seguito della diffusione, da parte della stampa, di un video degli ultimi momenti della vita di Riccardo». «Per quanto è dato comprendere - spiegano - si tratta di un video già acquisito agli atti e noto agli stessi familiari, la cui pubblicazione nulla aggiunge a quanto dunque è già all' attenzione di chi sta indagando sulla morte di Ricky. Risentire in quella registrazione le grida di aiuto di Ricky, sapendo che si tratta degli ultimi istanti della sua vita, non fa che aggiungere dolore a chi gli ha voluto bene».




«Ogni contributo è ben accetto per l'accertamento della verità». Lo ha detto il pm di Firenze Luigi Bocciolini, che indaga sulla morte di Riccardo Magherini, il fiorentino quarantenne morto mentre veniva arrestato dai carabinieri, a Firenze, la sera del 2 marzo. Il magistrato ha parlato della vicenda riferendosi alla conferenza stampa annunciata per domani in Senato (alle 15) con il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti Umani, l'avvocato Fabio Anselmo e Andrea Magherini, fratello di Riccardo. Nel corso della conferenza stampa verranno mostrate le immagini dell'arresto. Al momento nell'inchiesta non ci sono indagati. Il magistrato è in attesa dell'esito degli esami tossicologici e istologici per risalire alle cause della morte. Dai primi risultati dell'autopsia non sono emersi segni che facciano pensare a un decesso dovuto ad atti di violenza. I familiari parlano di un «fermo violento in una strada di Firenze» e, descrivendo le immagini, spiegano che si vede «la vittima che grida ripetutamente aiuto. I carabinieri su di lui, le manette ai polsi» e l'arrivo dell'ambulanza «senza un medico».
Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 08:34

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