Expo, il gup accoglie patteggiamenti della cupola degli appalti

Giovedì 27 Novembre 2014 di Claudia Guasco
Expo, il gup accoglie patteggiamenti della cupola degli appalti
3
MILANO - Erano i primi giorni di maggio, il conto alla rovescia per l'inaugurazione dell'Expo e' appena iniziato quando sull'esposizione universale, gia' alle prese con opere in colossale ritardo e cantieri aperti solo per meta', si abbatte la bufera giudiziaria: un'inchiesta della procura di Milano scoperchia un meccanismo di corruzione che mira a sparitirsi fette di una torta del valore di oltre 10 miliardi di euro.



Stamane il gip di Milano Ambrogio Moccia ha accolto tutte e sei le richieste di patteggiamento presentate dagli indagati nell'inchiesta sulla presunta «cupola degli appalti», una cricca che avrebbe pilotato alcune gare relative a Expo, alla Sogin (la societa' pubblica che gestisce lo smaltimento delle scorie nucleari) e nella sanita' in Lombardia.



I patteggiamenti ratificati dal giudice per le indagini preliminari sono quelli dell'ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, due anni e otto mesi più una multa di 50 mila euro, di due protagonisti della prima stagione di Mani pulite, l'allora segretario amministrativo della Dc milanese Gianstefano Frigerio (tre anni e quattro mesi) e l'ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti (tre anni e una multa di 10 mila euro), dell'imprenditore Enrico Maltauro (due anni e 10 mesi), dell'intermediario Sergio Catozzo (tre anni e due mesi), oltre dell'allora direttore Pianificazione e acquisti di Expo 2015 spa e general manager del progetto, Angelo Paris (due anni e sei mesi). Con annesso risarcimento di 100 milioni alla società Expo. L'inchiesta, condotta dai pm Antonio D'Alessio e Claudio Gittardi, ipotizzava a carico dei sei indagati i reati, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Nei confronti degli uomini della "cupola degli appalti", finiti in carcere a maggio, il 13 ottobre i magistrati hanno chiesto il processo con giudizio immediato, senza cioe' passare attraverso l'udienza preliminare, ma nel frattempo è stato trovato un accordo sui patteggiamenti e oggi le proposte delle loro difese sono state accolte dal gip Moccia.



A ricostruire davanti ai magistrati il presunto meccanismo di mazzette e favori e' stato l'imprenditore Maltauro. Il quale ha spiegato che "il sistema e' sempre lo stesso". Una macchina ben oliata, con agganci a tutti i livelli e ottimi contatti nel mondo politico. Come racconta Maltauro: "Tutti questi personaggi mi sono sempre apparsi in grado di interagire con numerosi soggetti, orbitanti sia nell'alta amministrazione dello Stato, sia nelle più significative società a partecipazione pubblica: in sostanza, essi erano in grado di intervenire in favore degli imprenditori di riferimento, nell'ambito soprattutto delle procedure di gara, intervenendo su pubblici funzionari competenti grazie a mediazioni, frequentazioni ed aderenze politiche. Questo intervento (sui pubblici funzionari) veniva quasi sempre svolto in maniera organica e congiunta, nel senso che essi erano in grado di fare perno sulle più svariate componenti politiche di riferimento, sempre tenendo conto delle circostanze e del personaggio da favorire".





Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 16:14

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci