Papa all'Angelus: «Sacrificio dei martiri rafforzi l'impegno per la libertà religiosa»

Venerdì 26 Dicembre 2014
Papa all'Angelus: «Sacrificio dei martiri rafforzi l'impegno per la libertà religiosa»
Nel giorno di Santo Stefano, primo martire della Chiesa, durante l'Angelus in piazza San Pietro, il pensiero di Papa Francesco è stato rivolto principalmente ai nuovi martiri del cristianesimo.



«Oggi preghiamo in modo particolare per quanti sono discriminati e perseguitati e uccisi per la testimonianza resa a Cristo.
Vorrei dire a ciascuno di loro: se portate questa croce con amore, siete entrati nel mistero del Natale, siete nel cuore di Cristo e della Chiesa», ha detto il Papa.




«Preghiamo perchè, grazie anche al sacrificio di questi martiri di oggi», cioè di quanti sono discriminati e perseguitati per la fede cristiana, «si rafforzi in ogni parte del mondo l'impegno per riconoscere e assicurare concretamente la libertà religiosa, che è un diritto inalienabile di ogni persona umana».



«Se non tutti sono chiamati, come santo Stefano, a versare il proprio sangue, ad ogni cristiano però è chiesto di essere coerente in ogni circostanza con la fede che professa», ha continuato il pontefice, esortando a «dare testimonianza a Gesù nell'umiltà, nel servizio silenzioso, senza paura di andare controcorrente e di pagare di persona».



Il Papa ha commentato il Vangelo di oggi che riporta una parte del discorso di Gesù ai suoi discepoli nel momento in cui li invia in missione. Dice tra l'altro: «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Queste parole del Signore non turbano la celebrazione del Natale, ma la spogliano di quel falso rivestimento dolciastro che non le appartiene. Ci fanno comprendere che nelle prove accettate a causa della fede, la violenza è sconfitta dall'amore, la morte dalla vita».



Secondo il Pontefice, «per accogliere veramente Gesù nella nostra esistenza e prolungare la gioia della Notte Santa, la strada è proprio quella indicata da questo Vangelo, cioè dare testimonianza a Gesù nell'umiltà, nel servizio silenzioso, senza paura di andare controcorrente e di pagare di persona. E se non tutti sono chiamati, come santo Stefano, a versare il proprio sangue, ad ogni cristiano però è chiesto di essere coerente in ogni circostanza con la fede che professa. È la coerenza cristiana, è una grazia che dobbiamo chiedere al Signore: essere coerenti, vivere come cristiani, e non dire "sono cristiano" ma vivere come pagano. E la coerenza è la grazia che dobbiamo chiedere oggi. Seguire il Vangelo è di certo un cammino esigente, ma chi lo percorre con fedeltà e coraggio riceve il dono promesso dal Signore agli uomini e alle donne di buona volontà».




Poi, a conclusione dell'Angelus, Francesco ha ringraziato chi gli ha inviato messaggi di auguri: «In queste settimane ho ricevuto tanti messaggi augurali da Roma, dall'Italia e da ogni parte del mondo. Non essendomi possibile rispondere a ciascuno, esprimo oggi a tutti il mio sentito ringraziamento, specialmente per il dono della preghiera. Grazie di cuore! Il Signore vi ricompensi con la sua generosità!».
Ultimo aggiornamento: 16:49

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci