Prende un ostaggio per chiedere l'estradizione dell'ex terrorista Battisti

Martedì 30 Settembre 2014
Prende un ostaggio per chiedere l'estradizione dell'ex terrorista Battisti
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LATINA - Si arreso il politico brasiliano che aveva preso un ostaggio a Brasilia chiedendo l'estradizione di Cesare Battisti, l'ex terrorista rosso nato a Sermoneta e cresciuto a Latina. Il giovane politico brasiliano dello stato di Tocantins

aveva preso oggi in ostaggio un dipendente dell'Hotel Saint Peter nel centro della capitale brasiliana costringendolo a indossare un gilet esplosivo e minacciando di farlo saltare in aria. Dopo sette ore di negoziati con la polizia, il sequestratore, che chiedeva l'estradizione in Italia dell'ex terrorista rosso Cesare Battisti, condannato all'ergastolo per quattro omicidi compiuti durante gli anni di piombo, si è arreso alle teste di cuoio del Battaglione operazioni

speciali.



Jac Sousa Dos Santos, 30 anni, proprietario di una fazenda ed ex assessore all'Agricoltura del Partito progressista (Pp) al comune di Combinado, nello

stato del nordest di Tocantins, ha chiesto come condizione per arrendersi e liberare l'ostaggio una bandiera brasiliana. Voleva uscire davanti alle decine

di cameraman e fotografi accorsi attorno all'hotel avvolto nella bandiera, come un calciatore o un atleta dopo una importante vittoria. Gli agenti gli

hanno fatto avere la bandiera ma lo hanno immobilizzato appena liberato l'ostaggio. Subito dopo hanno scoperto che la pistola e la dinamite erano finti.



Un portavoce della polizia ha detto che al momento sono ancora ignoti i motivi del sequestro ma non escludono che l'uomo soffra di problemi psichici.

Souza si è barricato alle 9 de mattino in una stanza al 13esimo piano del lussuoso albergo e si è affacciato più volte al balcone per mostrare

l'ostaggio, che aveva ammanettato, alle telecamere e ai fotografi. Oltre all'estradizione di Battisti, il sequestratore chiedeva le dimissioni della

presidente brasiliana Dilma Rousseff e l'introduzione di una legge che impedisca ai condannati di candidarsi alle elezioni. Un portavoce della polizia civile ha rivelato che, prima del clamoroso gesto,



Condannato all'ergastolo in contumacia da un tribunale italiano per quattro omicidi compiuti negli anni '70, Battisti fu arrestato a Rio de Janeiro nel

2007. La richiesta di estradizione proveniente dall'Italia venne rifiutata nel gennaio 2009 dall'allora ministro della Giustizia, Tarso Genro, che creò

un'aspra polemica fondando la sua decisione sul timore di una presunta persecuzione di Battisti in Italia per le sue idee politiche. La Corte Suprema

annullò nel novembre dello stesso anno la delibera di Genro concedendo l'estradizione, condizionata però alla decisione finale di Lula, che decise invece per

il no. Decisione ratificata con la concessione della libertà all'ex membro dei Proletari armati per il comunismo concessa dal Supremo tribunale federale

l'8 giugno 2011.
Ultimo aggiornamento: 11:48

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