Antoine rimasto vedovo con un figlio da crescere scrive ai terroristi: «Non avrete mai il mio odio»

Sabato 21 Novembre 2015 di Veronica Cursi
Antoine rimasto vedovo con un figlio da crescere scrive ai terroristi: «Non avrete mai il mio odio»
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E' proprio vero, l'amore va oltre la morte. L'amore, solo l'amore, può dare la forza a un uomo che ha appena perso la moglie ed è rimasto solo con un bimbo di 17 mesi, di mettersi davanti a un computer per urlare a quei terroristi: «Voi che avete ucciso mia moglie, non avrete mai il mio odio». Se c'è qualcosa che possiamo imparare dall'assurdo, la troviamo nelle parole di Antoine Leiris, uno dei simboli di questa maladetta strage di Parigi. A 34 anni è rimasto solo a crescere suo figlio perché un venerdì sera qualcuno in nome di chissà cosa gli ha ammazzato Hélène «l'amore della sua vita». Ci ha sperato fino all'ultimo che un miracolo potesse accadere. Invece no, Hélène è morta. A lui il compito di riconoscerne il corpo: era ancora bella, come l'aveva conosciuta 12 anni fa. Oggi su Facebook Antoine si rivolge ai terroristi. Il suo manifesto d'amore deve essere un esempio. Per tutti.



«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.

L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».







Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 17:17

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