Isis, appello della moglie di Hanning:
«Liberate Alan, è un uomo di pace»
Siria, jihad avanza: 70mila in fuga

Domenica 21 Settembre 2014
Isis, appello della moglie di Hanning: «Liberate Alan, è un uomo di pace» Siria, jihad avanza: 70mila in fuga
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Alan un uomo di pace, che ha lasciato la sua famiglia e il suo lavoro per guidare un convoglio fino alla Siria e aiutare i pi bisognosi.



Con queste parole la moglie di Alan Henning, 47enne tassista britannico rapito dall'Isis a dicembre durante una missione umanitaria in Siria, implora i jihadisti di rilasciarlo. La donna, in un comunicato diffuso da Foreign Office britannico, ricorda che il marito, quando venne rapito, lo scorso dicembre, «guidava un'ambulanza piena di cibo e acqua da distribuire a chi ne avesse bisogno, perchè il suo scopo non era nè più e nè meno che questo, ossia un atto di pura compassione».



Tra l'altro, aggiunge, «non vedo come la morte di Alan potrebbe aiutare la causa di uno stato». Per questo, «imploro il popolo dello Stato Islamico di guardare nei propri cuori e liberare mio marito», aggiunge la donna, sottolineando che finora i jihadisti non hanno stabilito alcun contatto. Per questo motivo, rivolge loro una «preghiera perchè rispondano ai miei messaggi prima che si troppo tardi».



Alan Henning era stato minacciato di morte la scorsa settimana dall'Isis in un video che mostrava la decapitazione di un altro ostaggio britannico, David Haines, il terzo ucciso in meno di un mese dai jihadisti dopo i giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. La prossima vittima, minacciava il boia, sarebbe stata proprio Henning: una nuova rappresaglia contro la Gran Bretagna, accusata di essersi schierata con gli Stati Uniti nella campagna militare contro l'Isis in Siria e Iraq.



L'appello di Barbara Henning è arrivato il giorno dopo la mobilitazione di due eminenti imam britannici, che rivolgendosi ai jihadisti hanno ricordato che l'esecuzione di ostaggi è «totalmente proibita e inammissibile secondo la sharia».




L'Isis assedia la terza città curda della Siria. Kobanè, terza città curda della Siria, è stata «totalmente assediata» dai terroristi dello Stato islamico. Lo sostiene il direttore dell'osservatorio per i diritti umani Rami Abdel Rahmane, secondo il quale gli jihadisti, che hanno preso più di 60 villaggi nella regione da martedì scorso, «sono avanzati ulteriormente e si trovano a una decina di chilometri dalla città». Lanciando l'assalto a Kobanè, l'Isis vuole garantire la continuità territoriale su una vasta porzione del confine tra Siria e Turchia.



70mila profughi. Sono circa 70 mila i profughi curdi siriani in fuga davanti all'avanzata dell'Isis che si sono rifugiati in Turchia. Lo ha reso noto l'alto commissariato dell'Onu per i rifugiati che, in una nota, assicura che «l'Unhcr sta rafforzando il suo intervento per aiutare il governo turco a fare fronte all'arrivo di circa 70mila siriani, fuggiti in Turchia nelle ultima 24 ore».
Ultimo aggiornamento: 15:43

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