Gaza, il bagno di sangue non si ferma. Fonti palestinesi: altre 7 persone uccise. Israele rifiuta la tregua umanitaria

Martedì 22 Luglio 2014
Gaza, il bagno di sangue non si ferma. Fonti palestinesi: altre 7 persone uccise. Israele rifiuta la tregua umanitaria
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Sette palestinesi sono rimasti uccisi stamattina in nuovi raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, tra i quali una famiglia con quattro donne. Il bilancio delle vittime palestinesi sale così a 583 morti ed oltre 3.640 feriti, al quindicesimo giorno dell'offensiva israeliana contro gli attacchi di Hamas.



Secondo fonti palestinesi, cinque vittime sono morte in due raid a Deir el-Balah, una sesta a Khan Yunis e la settima in un bombardamento sul campo profughi di Nuseirat.
Si tratta del quindicesimo giorno (e non sedicesimo come detto in precedenza, ndr) di raid da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf) sulla Striscia di Gaza, nel corso dell'operazione "Margine protettivo" lanciata da Israele per cercare di fermare i continui lanci di razzi da parte di Hamas.




Razzi che sono stati lanciati anche in un nuovo attacco da Gaza verso la città israeliana di Ashdod, a sud di Tel Aviv. Sette dei razzi palestinesi, riferisce il sito Ynet, sono stati intercettati dai sistemi di difesa. Un razzo, aggiunge la radio militare, è esploso nel cortile di una scuola, provocando danni. Ieri da Gaza sono stati sparati 130 razzi verso Israele. Quelli che rischiavano di provocare vittime sono stati intercettati in volo.



Intanto anche due soldati israeliani sono rimasti uccisi nei combattimenti. Lo ha annunciato oggi l'esercito, portando a 27 il bilancio dei militari morti dall'inizio dell'offensiva contro Hamas.



Dopo l'esame dei corpi di un blindato israeliano colpito domenica a Sajaya (Gaza), l'esercito israeliano è riuscito a ricomporre solo sei delle sette salme. Mentre gli sforzi di identificazione proseguono, il settimo militare è definito per il momento «disperso». Lo riferisce la radio militare.




Sirene ed esplosioni a Tel Aviv. Le sirene d'allarme sono risuonate a Tel Aviv e nella zona centrale di Israele. Subito dopo a Tel Aviv sono state udite due forti esplosioni dopo l'intercettamento dei missili da parte del sistema di difesa Iron Dome.



Israele rifiuta la tregua. Israele ha respinto la richiesta dell'inviato dell'Onu in Medio Oriente Robert Serry di una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo scrive Haaretz citando alte fonti israeliane. Intanto risulta un soldato israleiano disperso. Infatti, dopo l'esame dei corpi di un blindato israeliano colpito domenica a Sajaya (Gaza), l'esercito israeliano è riuscito a ricomporre solo sei delle sette salme. Mentre gli sforzi di identificazione proseguono, il settimo militare è definito per il momento «disperso».
Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 11:36

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