Gobbo: «I grillini sono la nuova Lega:
giovani e motivati, come noi 20 anni fa»

Mercoledì 9 Maggio 2012 di Paolo Calia
Umberto Bossi (sinistra) e Gian Paolo Gobbo (archivio)
TREVISO - Gian Paolo Gobbo soddisfatto ma non troppo: Abbiamo tenuto ma poteva anche andare meglio. Questo comunque non il momento migliore per noi.



Amministrative, i risultati comune per comune





La tornata amministrativa è passata sopra la Lega senza lasciare dietro di sé troppi danni. E Gobbo, il giorno dopo, tira le somme senza lasciarsi prendere dall'entusiasmo o sopraffare dallo sconforto. In fin dei conti il movimento ha confermato la sua presenza alla guida di sei comuni; tanti quanti ne aveva alla vigilia. E tanto merito va ai sindaci: «È evidente - osserva Gobbo - che la realtà amministrativa premia chi ha saputo fare e lavorare. Se la Lega riparte dai sindaci? Fanno parte della Lega anche loro ma è evidente che noi, come tutti gli altri partiti, dobbiamo cambiare, diventare più flessibili, stare di più tra la gente».



Allargando lo sguardo Gobbo fa due considerazioni. La prima sul fenomeno grillini: «Nessuna sorpresa - dice - . Quando quattro anni fa è entrato David Borrelli in consiglio comunale dicevo ad alcuni dei miei, proprio qui, davanti all'ingresso di Ca' Sugana, che quel movimento era piccolo ma anche noi, vent'anni prima, eravamo come loro. Il Movimento 5 Stelle ha idee, usa strumenti nuovi, è composto da gente giovane che ama il confronto e questo è sempre positivo». La seconda sulla vittoria di Flavio Tosi a Verona: «Ha vinto come era logico. Ma ha vinto Tosi mentre non ha purtroppo fatto un grande risultato la Lega di Verona e dovremo lavorarci sopra. È evidente che c'è un disguido tra un sindaco che dice di essere leghista e il risultato della lista».



Marco Serena, sindaco di Villorba, invece rimarca un fatto: «La gente ci ha dato un segnale chiaro. Dove abbiamo amministrato bene siamo stati premiati. Ora dobbiamo far capire che la lezione l'abbiamo imparata. Bisogna dialogare con tutti e fare da politici quello che si fa da sindaci. E abbandonare vecchi slogan come il tema dell'immigrazione o altri temi superati. E anche l'indipendenza della Padania: prima dobbiamo pensare a dare a tutti un piatto di pastasciutta poi alle forme di indipendenza».



Giancarlo Gentilini, invece, non condivide la visione di Gobbo sui grillini: «Il loro è un voto di protesta che non ha né capo né coda. Ora però devono imparare cosa vuol dire governare una città e non blaterare da un palco come fa il loro capo». E sulla Lega: «Non ha fatto un buon risultato. A me non basta mantenere la posizione perché non si va in battaglia per questo. Si va per vincere».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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