Elezioni 2012: Palermo, Orlando avanti
Il Pd tiene ma non sfonda, male il Pdl

Lunedì 7 Maggio 2012
Leoluca Orlando
VENEZIA - Boom del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, crolla il Pdl, in netto calo la Lega, che conquista per Verona al primo turno con Flavio Tosi, tiene ma non sfonda il Pd. Male il Terzo polo. Queste le indicazioni che arrivano dal primo turno delle amministrative. Affluenza in calo e scrutini spesso lentissimi. Per quanto riguarda le città più importanti, a Genova e a Parma centrosinistra in testa. Exploit di Leoluca Orlando a Palermo che sfiora il 50% e andrà al ballottaggio con il candidato del Pd Fabrizio Ferrandelli. Movimento 5 stelle al ballottaggio a Parma e oltre 10% anche a Genova e Verona.



L'exploit di Orlando. Il quadro delle proiezioni decreta l'avanzata dei candidati di centrosinistra a Genova e Parma e un risultato senza precedenti per il Movimento 5 Stelle. Giochi fatti poi a Verona, dove il sindaco uscente Tosi, sfiora quota 60%. Più che bene anche il candidato Idv a Palermo, Leoluca Orlando, che si sarebbe attestato tra il 46,3 il 47,3%, sopravanzando il candidato del centrosinistra Fabrizio Ferrandelli.



Il quadro dei capoluoghi. La Spezia, Pistoia, Brindisi e forse Taranto al centrosinistra; il leghista Tosi riconquista al primo turno Verona ma la Lega perde Monza, che va al ballottaggio dove il centrosinistra sfiderà il Pdl. Il centrodestra si riconferma a Catanzaro, Lecce, Gorizia. Tutti gli altri comuni vanno al ballottaggio: Genova, Parma, Palermo, Cuneo, Piacenza, L'Aquila, Frosinone, Agrigento, Trapani, Trani, Isernia, Rieti, Lucca, Asti, Alessandria, Como, Belluno. Questo il quadro dei risultati nelle città capoluogo mentre è ancora in corso lo spoglio delle schede.



A Genova Marco Doria, che ha battuto alle primarie la candidata del Pd Roberta Pinotti e il sindaco uscente Marta Vincenzi, non è riuscito per un soffio a conquistare la città al primo turno e al ballottaggio dovrà vedersela con Enrico Musso, professore universitario, che ha lasciato il Pdl nel 2010 e ora corre con una lista civica e il Terzo Polo e che per tutto il pomeriggio è stato inseguito dal candidato del Movimento 5 Stelle, Paolo Putti.



A Parma, dove si dovette dimettere il sindaco Pdl Pietro Vignali, travolto dai guai giudiziari, ha ottenuto un ottimo risultato il candidato del centrosinistra, Vincenzo Bernazzoli, che andrà al ballottaggio con il candidato grillino Federico Pizzarotti, grande rivelazione di questa tornata elettorale.



A Palermo Orlando, 64 anni, portavoce nazionale di Idv, a più riprese sindaco di Palermo dall'85 al 2000,

sostenuto da Italia dei Valori, Verdi e Federazione della Sinistra, a sorpresa ha sbaragliato tutti gli altri 11 candidati sindaci concorrenti sfiorando il 50%. Ha deciso di scendere in campo tre settimane dopo le primarie, non riconoscendo l'esito delle consultazioni che secondo lui sarebbero state falsate da brogli e ha avuto la meglio sia su sia Fabrizio Ferrandelli, 32 anni, vincitore delle primarie del centrosinistra dello scorso 4 marzo, quando battè per 161 voti Rita Borsellino, che andrà al ballottaggio, che su Massimo Costa, avvocato di 34 anni a capo di un'alleanza anomala con Pdl e Udc. Ferrandelli si ferma a circa il 17%. Alle sue spalle un incredulo Costa, sostenuto da partiti che da queste parti, fino a ieri, avrebbero lasciato le briciole agli avversari.



Sterza a sinistra anche Monza, governata finora dalla Lega: il candidato del centrosinistra, Scanavatti Roberto, è di gran lunga avanti rispetto al candidato del Pdl, Andrea Mandelli. Fuori dalla competizione il candidato della Lega.



Orlando: Palermo è libera. «Io non ho un collare al collo, attendo i risultati definitivi ma già possiamo dire che i palermitani hanno mandato nella discarica di Bellolampo la cattiva politica. Palermo finalmente è libera», ha detto Orlando ai cronisti parlando nel suo comitato elettorale, mentre arrivano i primi dati dai seggi che lo danno in alcuni casi oltre il 50 per cento.



Affluenza in calo. Si conferma il calo dell'affluenza al voto per le elezioni amministrative. Il dato definitivo, dà infatti un astensionismo maggiore di circa il 7% rispetto alla precedente tornata elettorale. L'affluenza al voto - esclusi quelli della Sicilia e del Friuli Venezia Giulia che come regioni a statuto speciale hanno un proprio riferimento - è pari al 66,9% rispetto al 73,7% precedente.



Dove si è votato meno. Crollo dei votanti a Monza, dove dal 57.5% delle precedenti omologhe si è scesi al 45.1% odierno, e a La Spezia, passata dal 45% dei votanti delle precedenti omologhe a solo il 38.5% di oggi. Male anche Asti (48.3 contro il 54.5% delle precedenti omologhe), Alessandria con il 46% di oggi contro il 56.2% delle precedenti elezioni, e pure Verona, con il 52.3% contro il 58.5% di cinque anni fa. Male anche Parma (49.8% contro il 56.9%) e Palermo, dove ha votato il 47.4% contro il 53.7% delle precedenti elezioni. A Genova il calo dei votanti è stato di circa 4 punti percentuali.



Le migliori. Ci sono state alcune città in cui questo crollo è stato meno vistoso: L'Aquila è passata dal 54.6% delle elezioni di cinque anni fa al 51% di oggi. Anche ad Isernia il calo è stato contenuto e in generale in tutto il Molise. A Trani i votanti sono stati praticamente gli stessi della passata tornata elettorale: il 56.4% contro il 56.6% di allora.
Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 15:02