Whirlpool, sciopero generale a Caserta. Poletti: «L'azienda riveda il suo piano»

Sabato 23 Maggio 2015
Whirlpool, sciopero generale a Caserta. Poletti: «L'azienda riveda il suo piano»
I metalmeccanici di Caserta si fermano per otto ore di sciopero generale per scongiurare la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Carinaro (Caserta); annunciano lo sciopero di tutto il gruppo per il 12 giugno con manifestazione a Varese; una delegazione incontra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi (a Salerno per un'iniziativa elettorale del Pd) e, in serata, da Fabriano, arriva l'affondo del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti che definisce «inaccettabile» il peso sociale del piano di esuberi presentato da Whirpool.



È stata una giornata di mobilitazione e di incontri ai massimi livelli per i lavoratori della multinazionale che lottano da settimane contro il piano Whirlpool che dopo le parole di Renzi («La Whirlpool di Carinaro non è solo il tema di un'azienda: se arriva la desertificazione industriale di un territorio, lo Stato si arrende»), incassano la promessa di Poletti: «Ci impegneremo allo spasimo, al massimo, per ottenere che Whirpool cambi il proprio piano industriale».



Un piano sul quale - hanno riferito i sindacalisti che hanno accompagnato una piccola delegazione di Carinaro nell'incontro con Renzi a Salerno - il premier vuole fare luce fino in fondo: chiederà alla Whirlpool di «mettere le carte in tavola», cosa che l'azienda non ha ancora fatto. «Si è impegnato con noi sul mantenimento della missione produttiva del sito di Carinaro - hanno detto i sindacalisti, presenti all'incontro con il sindaco di Carinaro, Marianna Dell'Aprovitola, e il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca - Se non sarà possibile mantenere la presenza della Whirlpool, Renzi ci ha assicurato che si tenterà un'altra produzione industriale per Carinaro, ma non si costruiranno supermercati».



Proprio i lavoratori di Carinaro, con quelli dell'indotto e delle aziende metalmeccaniche casertane (oltre tremila, secondo Cgil, Cisl e Uil), hanno invaso oggi le strade di Caserta. Dal corteo slogan contro Confindustria, Whirlpool e il Pd; qualcuno ha portato le croci con scritte le date di assunzione e quella del 16 aprile, giorno in cui è cominciata la vertenza. Dal palco toni duri per il Governo. «Chi non sta con i lavoratori sta con i camorristi; Renzi scelga da che parte stare», ha detto il segretario nazionale della Fim-Cisl Marco Bentivogli, mentre Anna Rea, segretario della Uil Campania, ha affermato che «Renzi i problemi li deve risolvere e non può affermare che Carinaro era già spacciata, perchè altrimenti dovremmo pensare che sapeva già tutto quando la Whirlpool acquisì gli stabilimenti Indesit».



Per Gianni Venturi, della segreteria nazionale della Fiom-Cgil, «è necessario imprimere una svolta alla vertenza ma in ogni caso il piano della Whirlpool deve garantire stabilità occupazionale a tutti i lavoratori del gruppo senza prevedere chiusure a Nord e Sud».
Il segretario della Cgil Campania Franco Tavella parla di «beffa da evitare» in relazione alla chiusura di Carinaro mentre Giovanni Sgambati, segretario di Uilm Campania, dice che «oltre alle forze dell'ordine e alla Chiesa l'unico presidio di legalità nel Casertano sono rimaste proprio le poche fabbriche ancora aperte».




Poletti: «Whirlpool rimettersi il piano in tasca». «La posizione deve essere questa: tu, Whirlpool, devi rimetterti in tasca quel piano, dichiarare la disponibilità a trattare e io vengo anche questa notte stessa». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, lo ha detto incontrando una delegazione di Fiom, Fim e Uilm a Fabriano, a margine di un'iniziativa elettorale.



«Il punto di partenza - ha ribadito Poletti - è l'accordo siglato a suo tempo con la Indesit da impresa, istituzioni, Governo. Chi ha comprato Indesit - ha aggiunto - sapeva che c'era quell'accordo. Whirlpool può dire ho un'idea di piano, ve la presento, ho questo o quel problema, ma non può 'sbaraccarè stabilimenti e lavoratori». Secondo il ministro la multinazionale americana deve dichiarare «la propria disponibilità a modificare il piano industriale. Ci deve essere una posizione forte del Governo nei confronti dell'impresa».



I sindacalisti Andrea Cocco, della Fim-Cisl, e Vincenzo Gentilucci, della Uilm, hanno insistito con il ministro affinchè il tavolo di trattativa non sia sindacale ma istituzionale: «Il Governo non può imporre - ha detto Poletti, ricordando che il ministero competente è quello per lo Sviluppo economico - ma può usare tutti gli strumenti a disposizione per convincere i soggetti interessati. Anche il ministro Guidi ha detto:
«Siamo pronti a riattivare il tavolo anche domani purchè Whirlpool riveda il suo piano».
Ultimo aggiornamento: 09:28

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci