Renzi: pil negativo, mille giorni per invertire la rotta

Mercoledì 6 Agosto 2014
Matteo Renzi
In queste ore i dati negativi sulla crescita non devono portarci alla solita difesa d'ufficio. Dobbiamo avere il coraggio e la voglia di guardare la realt: l'Italia ha tutto per farcela e per uscire dalla crisi. Ma deve cambiare». Matteo Renzi scrive una lunga lettera ai parlamentari della maggioranza dopo la pubblicazione dei dati Istat che danno l'Italia in recessione. Il premier illustra il cammino da intraprendere e torna a fissare in «mille giorni» il termine entro il quale «cambiare la rotta».



1.000 giorni Il 1 settembre partiranno i "MilleGiorni" che ci porteranno entro il maggio 2017 a disegnare un'Italia diversa, più efficiente e competitiva». Si tratta di «una sfida doppia» per richiamare la politica al proprio ruolo e per intervenire sulle «principali amministrazioni dello Stato con riforme strutturali». «Alla fine di questo percorso l'Italia tornerà ad essere la guida, e non il problema dell'Eurozona», assicura il premier.



Le riforme «Avanti con ancora maggiore decisione. Senza incertezze, senza paure, senza frenate. Il processo di riforme è partito. Procede. È iniziato un percorso senza ritorno». «Nel 2012 abbiamo fatto meno 2,4%. Nel 2013 abbiamo fatto meno 1,6%. Nei primi sei mesi siamo a meno 0,3%. Dobbiamo invertire la rotta. Ma dipende solo da noi. Dal nostro lavoro in Parlamento e nel Paese. I "MilleGiorni" sono la concreta possibilità di far ripartire la speranza e la crescita».



Spending review «Se l'Italia non cambia sarà sempre negativa. A chi tra noi dice che deve cambiare l'Europa, più che l'Italia, rispondo con rispetto che possiamo cambiare l'Europa solo se facciamo bene a casa nostra. I "MilleGiorni" sono un arco di tempo che consente una strategia globale», prosegue Renzi che torna anche sul nodo spending review: «La spending review. Ci hanno detto che la spending è una questione tecnica. Ma è una finzione. La scelta di cosa tagliare e cosa non tagliare è la suprema scelta politica. La spending è ontologicamente questione politica, che non possiamo rinviare. Ci siamo dati obiettivi che manterremo».



Bonus e taglio Irap «L'abbassamento delle tasse per i ceti medio bassi per 10 miliardi di euro annui e la riduzione del 10% dell'Irap sono un passaggio storico per l'Italia, ma non ancora sufficiente», continua. «Abbiamo già approvato il Decreto Poletti e siamo contenti dell'aumento di centomila posti di lavoro tra maggio e giugno. Ma alla ripresa va accelerato il disegno di legge delega», aggiunge, indicando le 5 priorità del governo.



Sblocca Italia Lo sblocca Italia «sarà un provvedimento di legge impegnativo ma affascinante, finalizzato a rendere operativi gli interventi infrastrutturali troppo spesso fermi ma conterrà le misure sull'efficientamento energetico, sulle reti digitali, sulle semplificazioni burocratiche. Anche questo sarà in consiglio dei ministri il 29 agosto», scrive anche il premier.



Niente annunci spot «L'impresa che ci attende è un lavoro puntuale e puntiglioso di ripartenza del sistema. Non una serie di annunci spot», conclude Renzi.
Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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