Padoan: stime crescita troppo ottimistiche, ci aspetta una fase preoccupante

Lunedì 29 Settembre 2014
Il ministro Padoan
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Abbiamo di fronte a noi una combinazione molto preoccupante, fatta di bassa crescita, scarsi investimenti, alta disoccupazione, bassa o nulla inflazione in un contesto in cui il debito rimane elevato»: lo ha detto oggi il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan parlando dell'economia europea alla Camera.



Padoan: pressioni sul deficit siano più simmetriche.
«Le pressioni all'aggiustamento di bilancio su paesi in deficit sono più forti - dice Padoan - ma queste pressioni dovrebbero essere più simmetriche. Serve un approccio qualitativo prima ancora che quantitativo alle politiche di bilancio».



«La vera sfida per la Ue e l'Italia sono le riforme strutturali». «Le riforme strutturali sono la vera sfida per l'Europa e sicuramente per il nostro Paese» sostiene il ministro.



«Serve "policy mix", l'austerità non basta». «Il nuovo approccio, la nuova parola nella Ue è "policy mix" - dice Padoan - non più solo austerità, ma miglior uso possibile degli strumenti che abbiamo a disposizione».



«Stime di crescita troppo ottimistiche». «Le stime di crescita sono state eccessivamente ottimistiche fino a pochi mesi fa - sottolinea il ministro - La crescita si è dovuta spostare più in là nel tempo e alcune cause non sono state ben comprese. I problemi che abbiamo di fronte sono più profondi di un semplice andamento ciclico».



«Dall'Italia forti sforzi per aggiustare il bilancio». «La prima cosa che l'Europa ha fatto per riprendersi dallo choc della crisi è stata mettere rapidamente in equilibrio la finanza pubblica, che ha portato anche al Fiscal compact, e l'Italia ha fatto uno sforzo molto intenso di aggiustamento fiscale e contribuito alla sostenibilità della finanza pubblica».



«Nel fiscal compact anche situazioni eccezionali». «Il fiscal compact è stato concepito in un quadro macroeconomico più favorevole, andrebbe tenuto conto delle difficoltà del quadro e delle circostanze eccezionali soprattutto di alcuni Paesi - sostiene il ministro - Questo strumento va reso più potente e orientato alla crescita. Oggi siamo in semistagnazione».
Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 11:49

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