Controllo sui capitali e banche chiuse
per ritardare la discesa all'inferno

Lunedì 29 Giugno 2015
Controllo sui capitali e banche chiuse per ritardare la discesa all'inferno
ATENE - La Grecia rafforza gli argini del suo sistema monetario imponendo i controlli sui capitali e chiudendo le banche nazionali, per evitare il crollo del sistema finanziario del paese, molto vicino all'uscita dall'Euro Zona. Le prima misure annunciate nella notte prevedono il limite di 60 euro ai prelievi di contante, bonifici e trasferimenti all'estero. Resteranno invece aperte le filiali delle banche estere presenti sul territorio greco. La mossa del governo greco segue un fine settimana piuttosto agitato, iniziato con l'annuncio di Tsipras di voler indire un referendum per far decidere al popolo se accettare le misure di austerità richieste dai creditori. Il rischio più immediato è adesso quello di un potenziale contagio, se la Grecia dovesse uscire dall'euro. ”Se dovessi scommettere sulle probabilità che la Grecia resti nell'euro zona, direi un 15%”, ha detto Mohamed El-Erian, consigliere economico di Allianz. “All'85%, quindi, la Grecia sarà costretta a lasciare l'euro zona non perché vuole farlo, ma perché non è più in grado di rimanerci”. I controlli bancari fanno seguito alla rottura dei negoziati con i creditori internazionali e alla decisione della Banca Centrale Europea di congelare gli aiuti economici, unica ancora di salvezza per le banche greche. La Grecia è il secondo paese della zona euro, dopo Cipro nel 2013, ad imporre i controlli sui capitali.
Ultimo aggiornamento: 10:07

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