Grecia, l'antieuropeismo
con i capitali degli altri

Lunedì 6 Luglio 2015
Grecia, l'antieuropeismo con i capitali degli altri
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ATENE - Con l'attenzione rivolta ai suggerimenti del loro governo a votare NO al referendum, i cittadini greci hanno inviato un messaggio forte e chiaro al resto d'Europa perché riconosca la loro angoscia. Nella fase post referendum, tuttavia, solo una manciata di leader europei sembra disposto ad ascoltare la linea del governo greco e ancor meno sembrano disposti a fornire appoggio economico alla Grecia, di cui il paese avrebbe estremo bisogno. L'esito del referendum che di fatto respinge le misure di ulteriore austerità per Atene imposte dai creditori europei potrebbe indurre 8 conseguenze che potrebbero verificarsi nei prossimi giorni: 1. La vittoria del NO, con oltre il 60% dei voti, potrebbe portare inizialmente ad un sell-off generale sui mercati azionari e mettere sotto pressione le obbligazioni emesse da Atene, da altri stati delle periferia europea e dei mercati emergenti. 2. La sorpresa dei risultati costringerà i politici europei a riprendere l'iniziativa dei negoziati con estrema urgenza. Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente Francois Hollande di Francia, si incontreranno a Parigi. E' probabile comunque che una ricucitura dei rapporti sia difficile, data la diffidenza e le accuse reciproche che da tempo hanno avvelenato il rapporto. 3. Le condizioni economiche e sociali della Grecia potrebbero peggiorare. Senza gli aiuti della BCE per la liquidità, il governo troverà difficoltà per rifornire gli sportelli automatici del paese, per non parlare di riaprire le banche. 4. Con la corsa all'accaparramento si potrebbe avere penuria di beni materiali, tra cui carburanti e generi alimentari. Vi saranno controlli sui capitali e sui pagamenti. L'economia farà un altro passo preoccupante verso il basso, peggiorerà la disoccupazione e si allargherà la povertà. Il governo dovrà lottare per pagare i pensionati e gli stipendi dei dipendenti pubblici. 5. Di conseguenza, il governo sarà messo sotto pressione per emettere titoli di credito per cercare di mantenere un minimo di economia. Potrebbe essere definito il ruolo di una moneta parallela, quotata sul mercato interno, a prezzi scontati per la moneta unica. 6. Se la Grecia uscirà dall'euro, tante riflessioni verranno fatte nelle sedi opportune per evitare le ricadute negative. La BCE, probabilmente, dovrà necessariamente implementare nuove misure per contenere il contagio agli altri stati dell'Unione, compreso l'aumento programma di acquisti su larga scala di titoli obbligazionari. Questo indebolirà il tasso di cambio dell'euro. 7. Tutte le parti coinvolte si troveranno a convergere verso un piano B. Questa transizione sarà probabilmente molto più traumatica per la Grecia, che per il resto dell'Europa. 8. Con l'obiettivo finale di contrastare la nuova situazione, aumenterebbero le probabilità di un'emergenza umanitaria per il popolo greco, fatte di sofferenza, dolore e incertezza, per il popolo greco. L'Europa ha gli strumenti e le istituzioni per limitare il contagio e mantenere l'integrità della zona euro, ma ciò richiede un'azione della BCE di rimodulare e combinare alcune misure di emergenza come il meccanismo europeo di stabilità e la Banca europea per gli investimenti, finalizzati al completamento un'unione bancaria e facendo progressi verso l'integrazione fiscale.
Ultimo aggiornamento: 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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