Borsa scettica sulla manovra: -3%
lunedì nero per tutte le piazze europee

Lunedì 18 Luglio 2011
La Borsa di Milano (foto Luca Bruno - Ap)
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ROMA - E' stato un luned nero per i mercati europei, in particolare per Milano, con gli investitori scettici sulla manovra economica varata dal Parlamento: travolte dalle vendite le azioni bancarie, nonostante gli istituti italiani abbiano superato l'esame degli stress test. Piazza Affari nella prima seduta dopo l'entrata in vigore della manovra è scesa così sotto i 18mila punti. Intanto lo spread fra Btp a dieci anni e gli equivalenti bund tedeschi si impenna grazie a una nuova ondata di vendite.



Milano è scesa sotto la soglia psicologica dei 18mila punti, cedendo oltre il 3%, la peggiore in Europa. Piazza Affari chiude con l'indice Ftse Mib in calo del 3,06% a 17.885 punti. Il calo è stato determinato soprattutto dal peggioramento nel finale delle banche con un tonfo del 7,22% per Mps, del 6,67% per il Banco Popolare, del 6,51% per Intesa Sanpaolo e del 6,36% per Unicredit. Ubi lascia il 5,04%. Vendute a pioggia sin dal mattino Fonsai (-7,88% la chiusura) e Parmalat (-7,15%).



Da inizio anno il Ftse All Share a Milano perde l'11% e il Ftse Mib l'11,3%, ben oltre rispetto alle altre piazze europee. Parigi cede il 4%, Londra il 2,3% e Madrid il 5,19%, mentre Francoforte sale addirittura del 2,8%.



Sospesi per problemi tecnici da prima delle 11 e per tutta la seduta gli strumenti sui mercati Etf, Sedex e soprattutto Mot, il mercato delle obbligazioni e dei titoli di Stato, toccando anche diversi Btp, Bot e Cct. I titoli sospesi sono in totale 4.260. La Consob ha avviato un'indagine. Gli operatori hanno reagito con irritazione: «È davvero una coincidenza sospetta - dice uno di loro - Quando il mercato sta crollando un guasto tecnico ferma gli scambi, e un risparmiatore qualsiasi che volesse vendere i propri 10mila euro di Btp non potrebbe farlo proprio in un giorno così: poi diranno che ci sono delle verifiche in corso e tutto finirà nel nulla». «È incredibile che proprio nei giorni cruciali si vedano degli incidenti tecnici», dice un altro operatore. A parte fornire il dettaglio di tutti i titoli tolti dagli scambi Borsa non ha dato ulteriori indicazioni sulle ragioni che hanno causato il blocco. L'attesa è comunque che domani gli scambi riprendano regolarmente su tutto il mercato.



Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund ha superato ampiamente i 330 punti, con il tasso di rendimento al 6%. La forbice si è ristretta nel pomeriggio a 329,5 punti da un massimo di giornata di 338 punti, mentre il rendimento del Btp si attesta al 5,93%. Record per il tasso dei bond a 10 anni della Spagna balzato al 6,31% con lo spread rispetto al Bund a 366,3 punti.



Negative le altre piazze europee, affossate anch'esse dai titoli bancari nonostante i risultati in gran parte positivi degli stress test. Tutti i listini hanno archiviato una seduta molto difficile: l'indice Stxe 600, quello dei principali titoli quotati sui mercati azionari europei, ha ceduto l'1,71%, che equivale alla perdita di 91,2 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola seduta. A Parigi il Cac 40 lascia il 2,04% a 3.650 punti, mentre a Londra l'indice principale registra una flessione dell'1,55% a 5.752 punti. Negativi anche i listini di Amsterdam (-1,92%), Francoforte (-1,55%), Madrid (-1,15%) e Lisbona (-2,55%), lieve flessione per Atene (-0,26%).



Cadono così nel vuoto i risultati degli stress test europei, diffusi venerdì a mercati chiusi, incapaci di alleviare i timori di un contagio ulteriore alla crisi del debito nel Continente. I criteri scelti per la valutazione delle banche europee incidono pesantemente sul lunedì nero dei mercati, visto che l'ipotesi di un default della Grecia, ormai ritenuto ben più che probabile dagli addetti ai lavori, non è in realtà stata inclusa negli scenari di stress. «Il fatto che non possano includere uno scenario sul debito sovrano rende più difficile prendere seriamente questi risultati», ha commentato un gestore a Bloomberg.



I cds, i costi per assicurarsi da un rischio di insolvenza, hanno così preso il volo per i titoli di stato di tutti i paesi periferici: Grecia, Irlanda e Portogallo, ma con nuovi record anche su Italia e Francia. Un report diffuso da JpMorgan Cazenove ha stimato che siano ben 20 le banche europee che dovranno fare un aumento di capitale. «Restiamo preoccupati sull'effetto secondario della crisi dei debiti sovrani sul finanziamento - ha segnalato la banca d'affari -. Il funding è una preoccupazione cruciale» e senza i giusti assunti sullo stress della liquidità, «il quadro resta incompleto, soprattutto nelle attuali condizioni di mercato». L'analista di Mediobanca Christopher Wheeler ha indicato tra le banche che potrebbero dover raccogliere capitali per un valore complessivo di 62 miliardi di euro anche Unicredit, Deutsche Bank, Bnp Paribas, Credit Agricole, Societè Generale, Banco Santander e Credit Suisse.



L'oro segna un nuovo record oltrepassando la soglia dei 1.600 dollari all'oncia. Le quotazioni del metallo pregiato hanno toccato a Londra il picco di 1.600,10 dollari e New York i futures sono volati al massimo storico a 1.601,00 dollari.



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Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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