(Teleborsa) - I miglioramenti dell'economia si stanno riflettendo sulle banche, sollecitati anche dall'intervento della BCE.
Lo ha confermato il numero uno della Banca d'Italia Ignazio Visco, in un'audizione alla commissione Finanze del Senato, lanciando però anche un avvertimento: la ”protratta debolezza” dell'economia pesa ancora sui bilanci, sulla qualità del credito e sulla profittabilità degli intermediari.
Oggi, il Comitato di Basilea ha dettato nuove e più stringenti regole per la quantificazione del capitale. L'argomento è stato ripreso anche da Visco, che però ha fatto riferimento alle regole europee, affermando che nella quantificazione del capitale ”vanno contemperate diverse esigenze”: certezza delle regole, riduzione della vulnerabilità e certezza sulla solidità, valutazione degli impatti delle nuove richieste sull'offerta di credito e quindi sull'economia,
Il numero uno di palazzo Koch ha anche affrontato il delicato tema della dotazione del Fondo di risoluzione unico con un adeguato backstop pubblico europeo attivabile a breve tempo. Poi, ha ricordato che la normativa europea stabilisce che le crisi bancarie vengano risolte con il sacrificio dei privati e dei creditori. Il cosiddetto bail-in (salvataggio) di una banca implica che paghino azionisti, obbligazionisti e depositanti, questi ultimi solo per la parte eccedente la franchigia di garanzia.
Visco ha poi ripreso il Parlamento per la mancata ricezione della direttiva Crd IV, che avrebbe dovuto essere approvata dal parlamento entro il 31 dicembre 2014: la mancata ricezione ha già avuto ripercussioni sui poteri di vigilanza di Bankitalia.
Altro problema riguarda la proposta della Commissione europea di separare l'attività bancaria da quella di investimento, che a livello europeo è rimasta solo un “auspicio”, giacché non ha trovato applicazione nella legislazione nazionale, salvo in alcuni casi.
Lo ha confermato il numero uno della Banca d'Italia Ignazio Visco, in un'audizione alla commissione Finanze del Senato, lanciando però anche un avvertimento: la ”protratta debolezza” dell'economia pesa ancora sui bilanci, sulla qualità del credito e sulla profittabilità degli intermediari.
Oggi, il Comitato di Basilea ha dettato nuove e più stringenti regole per la quantificazione del capitale. L'argomento è stato ripreso anche da Visco, che però ha fatto riferimento alle regole europee, affermando che nella quantificazione del capitale ”vanno contemperate diverse esigenze”: certezza delle regole, riduzione della vulnerabilità e certezza sulla solidità, valutazione degli impatti delle nuove richieste sull'offerta di credito e quindi sull'economia,
Il numero uno di palazzo Koch ha anche affrontato il delicato tema della dotazione del Fondo di risoluzione unico con un adeguato backstop pubblico europeo attivabile a breve tempo. Poi, ha ricordato che la normativa europea stabilisce che le crisi bancarie vengano risolte con il sacrificio dei privati e dei creditori. Il cosiddetto bail-in (salvataggio) di una banca implica che paghino azionisti, obbligazionisti e depositanti, questi ultimi solo per la parte eccedente la franchigia di garanzia.
Visco ha poi ripreso il Parlamento per la mancata ricezione della direttiva Crd IV, che avrebbe dovuto essere approvata dal parlamento entro il 31 dicembre 2014: la mancata ricezione ha già avuto ripercussioni sui poteri di vigilanza di Bankitalia.
Altro problema riguarda la proposta della Commissione europea di separare l'attività bancaria da quella di investimento, che a livello europeo è rimasta solo un “auspicio”, giacché non ha trovato applicazione nella legislazione nazionale, salvo in alcuni casi.
