Auto, dopo l'Italia il mercato riparte anche
in Europa dopo una crsi lunga sei anni

Sabato 17 Gennaio 2015
Una fabbrica di autovetture
BRUXELLES - Il mercato dell'auto torna a vedere la luce in Europa. Le immatricolazioni, nel 2014, hanno sfondato il tetto dei 13 milioni di vetture. E, dopo sedici mesi di crescita consecutiva, sono tornate positive: +5,4% rispetto al 2013. I livelli pre-crisi sono ancora lontani, ma non accadeva da sei anni di vedere il segno più.



Anche Fca, con quasi 768mila vetture vendute nell'Europa dei 28 più le nazioni aderenti all'Efta, ha chiuso l'anno con un incremento: +3,5%. Stabile la quota di mercato, 5,9% rispetto al 6% del 2013. I dati dell'Acea, l'associazione europea dei costruttori di auto, restituiscono un pò di ossigeno a un settore a lungo in profondo rosso. I balzi maggiori in Portogallo (+34,8%), Grecia (+21,3%) Spagna (+18,4%) e Cipro (+17,5%). Seguono Regno Unito (+9,3%), Italia (+4,2%) e Germania (+2,9%), mentre la Francia (+0,3%) è stabile.



Un quadro a due velocità, così come l'andamento della zona che non ha adottato l'euro è significativamente migliore (+10,5%) rispetto all'Eurozona (+3,7%). Numeri comunque positivi, come non si vedeva ormai dal 2007, che spingono quasi tutti i grandi gruppi - fanno eccezione Opel e Honda. Anche Fca aggancia la ripresa. E, a dicembre, cresce più del mercato, con un aumento delle immatricolazioni del 7,2% rispetto al 4,9% del settore. Una tendenza che, se confermata, potrebbe davvero far tornare in utile i conti europei del Gruppo, come annunciato nei giorni scorsi da Sergio Marchionne al Salone di Detroit.



Da anni l'Europa è infatti la vera spina nel fianco dell'azienda italo-americana, con bilanci in perdita e buchi tappati solo dai brillanti risultati ottenuto sul mercato a stelle e strisce e su quello brasiliano. Fca ricorderà il 2014 anche come l'anno della Jeep, che ha superato il traguardo del milione di auto vendute: +69% di immatricolazioni, addirittura +189% a dicembre. La quota di mercato è ancora piccola, appena lo 0,3%, ma l'arrivo del Renegade, per altro costruito in Italia, è di buon auspicio.



Il nuovo mini-suv è già entrato nella top ten e, grazie anche al successo commerciale della "cugina" 500X che ha già raccolto oltre 1.500 ordini, permetterà nei prossimi tre mesi l'inserimento di 1.500 lavoratori nello stabilimento di Melfi, dove vengono prodotte. Per restare in casa Fca, cresce anche il marchio Fiat, mentre in attesa del rilancio soffrono Lancia e Alfa Romeo. Raddoppiate, infine, le vendite di Maserati, segnale importante in vista della produzione del nuovo suv nello stabilimento torinese di Mirafiori.



Tutto bene dunque? Non proprio. Per Unrae, l'Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, la ripresa è ancora «timida» a causa di un «quadro economico ancora sostanzialmente stagnante e dal quale ormai è urgente uscire rapidamente». E i concessionari continuano a soffrire: per Federauto, la Federazione Italiana Concessionari Auto, solo l'11% delle concessionarie di tutti i brand commercializzati in Italia presenterà un bilancio in utile di almeno l'1%. Quando alle prospettive per il 2015, infine, il Centro Studi Promotor si attende una crescita leggermente inferiore al 3%, quindi ancora al di sotto del dato ante-crisi.





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