Alitalia, via libera al contratto unico
dei lavoratori e ai tagli della spesa

Venerdì 18 Luglio 2014 di Luciano Costantini
Contratto ok per i dipendenti Alitalia
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Ora c’ il via libera al contratto unico dei lavoratori del trasporto aereo e ai tagli di spesa. Firmano Cgil e Cisl. No di Uil e Ugl. Aspetteranno l’esito di un referendum le sigle del personale di volo Anpac e Avia. Sindacati spaccati, però la strada verso l’alleanza Alitalia-Etihad sembra spianata e Gabriele Del Torchio può tirare un sospiro di sollievo. Lui che, al termine del vertice mattutino tra il ministro dei Trasporti Lupi e i leader sindacali Camusso, Bonanni, Angeletti, Centrella, era ricorso a una citazione latina di Tito Livio per fotografare la situazione: «Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. La compagnia sta morendo, ma spero che riusciremo a trovare un’intesa».



Il risultato della snervante maratona negoziale è comunque frutto di un gigantesco puzzle, degno della migliore tradizione delle relazioni industriali. Confederazioni che partono compatte e arrivano in ordine sparso rispetto alle tre condizioni inderogabili che poneva Etihad per sottoscrive l’accordo con Alitalia: taglio del personale, risparmi sul costo del lavoro, regole contrattuali per i prossimi tre anni. Cerchiamo di semplificare, magari banalizzando i concetti. Sabato scorso il primo accordo, quello riguardante gli esuberi: 2.251 la cifra fissata da Alitalia (e da Etihad), 616 i dipendenti da ricollocare nel perimetro aziendale, 681 quelli da esternalizzare, 954 quelli che andranno in mobilità. Firmano Cisl, Uil e Ugl, ma non la Cgil. Lo schieramento sindacale cambia allorché al tavolo parte la trattativa su accordo di settore e riduzione delle spese. Stavolta si ritrovano nello stesso schieramento Cgil e Cisl, si tirano fuori Uil e Ugl, con le prime due sigle intenzionate a portare a casa un contratto unico e quelle di Angeletti e Centrella determinate a difendere le specificità del personale navigante.



TIRA E MOLLA

Con il nuovo contratto s’impone una revisione delle quote di rappresentanza. Per Bonanni se ne dovrebbe discutere a settembre, Camusso invece chiede un confronto in tempi brevi. Risultato finale: tra Cisl e Cgil si riapre la forbice del dissenso. Angeletti e Centrella restano alla finestra. Comunque alla fine sarà una «consultazione certificata», più banalmente un referendum tra i rappresentanti sindacali, a decidere. Ma non è finita. Il sistema delle geometrie variabili in casa sindacale si ripropone ancora sul tema dei risparmi di spesa: Alitalia chiede 31 miliardi nei prossimi sei mesi. C’è il sì di Cgil, Cisl. Ma non della Uil e dell’Ugl, perché quel sacrificio economico, in gran parte incentrato sui contributi di solidarietà, andrebbe a pesare soprattutto sul personale di volo che può contare su buste paga più sostanziose rispetto a quello di terra. Le sigle Anpac e Avia si riservano di procedere a una «verifica con i lavoratori». Una girandola di atteggiamenti legittima, ma che non ha aiutato e non aiuta. Alla fine lo deve ammettere anche Bonanni nel corso di una accesa di discussione con Angeletti, testimoni, loro malgrado, alcuni esponenti del governo: «Stiamo dando una pessima immagine del sindacalismo italiano».
Ultimo aggiornamento: 18:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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