VENEZIA - Per la Giornata mondiale dell'autismo anche alcuni palazzi storici delle citt del Veneto sono stati illuminati con speciali lampadine blu, per accendere i riflettori e richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica su questa malattia.
A Padova è stato illuminato di blu lo storico caffé Pedrocchi, e nella città, dedicato alla giornata mondiale dell'autismo, si è tenuto anche un concerto all'auditorium del centro culturale San Gaetano. Sempre Padova ha ospitato la cerimonia della firma di un accordo per la realizzazione di un campo da golf in località Roncaiette i cui proventi saranno utilizzati per finanziare il primo centro regionale per l'autismo.
Ancora nel padovano, luci blu ad Abano Terme, Mestrino e Noventa Padovana, mentre di rilievo l'illuminazione che ha interessato il suggestivo e storico Palazzo dei Trecento a Treviso. Se Padova lancia il centro regionale da Treviso, Fabio Brotto, presidente di Autismo Treviso, ha ricordato che «c'è più consapevolezza del problema ma si è ancora molto lontani dalle esigenze delle famiglie». «La strada è ancora lunga - ha detto - perché i servizi, in Italia, sono ancora arretrati sopecie per quanto riguarda la diagnosi ma anche per l'assenza di un progetto di vita generale per chi ne è affetto».
Ultimo aggiornamento: 23:27
A Padova è stato illuminato di blu lo storico caffé Pedrocchi, e nella città, dedicato alla giornata mondiale dell'autismo, si è tenuto anche un concerto all'auditorium del centro culturale San Gaetano. Sempre Padova ha ospitato la cerimonia della firma di un accordo per la realizzazione di un campo da golf in località Roncaiette i cui proventi saranno utilizzati per finanziare il primo centro regionale per l'autismo.
Ancora nel padovano, luci blu ad Abano Terme, Mestrino e Noventa Padovana, mentre di rilievo l'illuminazione che ha interessato il suggestivo e storico Palazzo dei Trecento a Treviso. Se Padova lancia il centro regionale da Treviso, Fabio Brotto, presidente di Autismo Treviso, ha ricordato che «c'è più consapevolezza del problema ma si è ancora molto lontani dalle esigenze delle famiglie». «La strada è ancora lunga - ha detto - perché i servizi, in Italia, sono ancora arretrati sopecie per quanto riguarda la diagnosi ma anche per l'assenza di un progetto di vita generale per chi ne è affetto».
