Corna, minacce e affari "pericolosi"
padre e figlio finiscono a processo

Venerdì 23 Gennaio 2015 di Lorenzo Zoli
C'è anche una presunta relazione "hot"
ADRIA - Una storia di affari, sesso, minacce il tutto condito in salsa polesana. I fatti, per i quali si ipotizza la tentata estorsione, risalgono alla fine del 2010. I protagonisti sono tre, ma se vogliamo ci starebbe pure una ex moglie finita in un letto che scotta.

Padre e figlio avrebbero tentato, con minacce, di indurre il parente con loro in società - per l'uno nipote, per l'altro cugino - a cedere le proprie quote della ditta. O comunque ad andare a esercitare ad almeno 40 chilometri di distanza da Adria in modo da non fare concorrenza. In pratica, un modo per fare sì che l'uomo non potesse più mantenere i propri clienti.

A monte di tutto, sostenevano i due per rivendicare questa pretesa, una relazione che la parte offesa avrebbe avuto con l'ex moglie del cugino dopo la separazione. Le minacce sarebbero state pesanti: "Ti tagliamo le gambe", "Spunta il coltello".

Alcune di queste telefonate sono state registrate dalla parte offesa e parte, una volta trascritte, sono entrate nel processo celebrato ieri. Il cugino che avrebbe subito le intimidazioni è parte civile con l'avvocato Valerio Migliorini. Nega la relazione che gli fu attribuita, ritenendola un pretesto accampato per estrometterlo. I due imputati, padre e figlio, sono difesi dagli avvocati Enrico Cappato e Paola Bogoni.

Ieri è stato ascoltato anche il fratello della parte civile, che ha fatto riferimento ad alcune minacce che avrebbe udito.

L'udienza è stata rinviata al 25 maggio.
Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 22:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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