L’ospedale fiorentino di Careggi torna nel mirino del centrodestra, il tema sono le pratiche applicate per la disforia di genere che la struttura ospedaliera porta avanti.
Che cos'è
Per disforia di genere si intende un forte malessere nato dall’incongruenza tra il genere assegnato alla nascita e l’identità e la struttura sanitaria fiorentina è tra le pochissime in Italia a offrire assistenza farmacologica (in alcuni casi), ad adolescenti transgender. Da mesi la maggioranza guarda all’ospedale con sospetto, accusandola di non prevedere un percorso psicologico e soprattutto di usare un farmaco, la triptorelina, che avrebbe effetti collaterali. Da qui, il ministero della salute guidato da Orazio Schillaci ha deciso di inviare a Careggi alcuni ispettori che si occuperanno di fare chiarezza sulla vicenda. Non è la prima volta che l’ospedale finisce sotto i riflettori, un mese fa il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha depositato un’interrogazione parlamentare al ministro Schillaci proprio in relazione al farmaco somministrato i cui effetti a lungo termine non sarebbero chiari. Secondo Gasparri, in primis l'ospedale toscano non effettuerebbe valutazioni approfondite sui giovanissimi intenzionati ad avviare un percorso di cambio di sesso. "Risulterebbe che ai bambini di età media di 11 anni che vi si recano non venga fornita assistenza psicoterapeutica e psichiatrica - si legge nell’interrogazione protocollata dal senatore forzista - che le valutazioni psicologiche sui bambini avvengano principalmente sulla base di ciò che gli stessi riferiscono e che ai piccoli pazienti vengano iniettate le sostanze bloccanti della pubertà”.
La Triptorelina
Si tratta inoltre di un iter che, secondo le indicazioni dell'Aifa, deve di norma essere accompagnato anche da un percorso di supporto psicologico.