Maltempo a Castelfranco. Castellana sconvolta dal nubufragio, case e aziende allagate: «Danni per 100 milioni»

Citta del Giorgione messa in ginocchio dalla quantità di pioggia caduta e dall’esondazione di Muson e Avenale. Oltre 130 interventi dei vigili fuoco: «Salvati dalle casse di espansione»

Sabato 18 Maggio 2024 di Leonardo Sernagiotto
Giuseppe Costa (Vigili del Fuoco); il sindaco Stefano Marcon e il prefetto Angelo Sidoti

CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - Oltre 130 interventi dei vigili del fuoco in provincia di Treviso, di cui un centinaio nella Castellana, 187 interventi in corso di svolgimento e valutazione, circa cento milioni di euro la prima stima dei danni del nubifragio che ha rovesciato giovedì sera un’immane quantità di acqua in un breve periodo di tempo nei bacini dei torrenti Muson e Avenale. Un afflusso tale, oltre 100 millilitri in 4 ore, che ha inondato strade e cantine, sottopassi e abitazioni e per il quale sarà richiesto molto probabilmente lo stato di calamità.

I cittadini adesso dovranno raccogliere quanto più materiale possibile (soprattutto fotografie) per poter chiedere risarcimenti.

LA DIFESA

«Per fortuna la Regione Veneto ha realizzato a monte di Castelfranco le casse d’espansione, altrimenti sarebbe stata un’apocalisse», commenta il sindaco Stefano Marcon, che dal Centro operativo comunale di via Lovara illustra l’evento meteorologico estremo che ha interessato la Castellana. «Abbiamo passato una notte difficilissima - ricorda il primo cittadino - con un allagamento assolutamente non prevedibile. Abbiamo aperto il centro operativo al pomeriggio, basandoci sull’allerta rossa promulgata dalla Regione. Tuttavia l’intensità della pioggia, caduta in misura straordinaria e concentrata in poche ore, si è rilevato un evento inaspettato. Il torrente Muson ha raggiunto probabilmente il suo massimo livello storico: 3,77 metri all’altezza di Borgo Vicenza. Il Muson però è un torrente che cresce velocemente, così come rapido è il suo deflusso. Più problematico l’Avenale: nonostante le casse d’espansione realizzate a Riese Pio X e a Castello di Godego, l’Avenale ha continuato a ricevere acqua dai campi completamente allagati posti a sud, finché non ha iniziato a esondare prima a Bella Venezia e poi in centro storico. Abbiamo cercato di contenerlo con sacchi di sabbia, ma non è stato sufficiente: anche il comando della polizia locale posto lungo il torrente è stato invaso dalle acque. Ricordo comunque che l’emergenza ha riguardato tutto il territorio comunale e non solamente le aste dei due torrenti». Di «notte difficilissima» parla anche il prefetto Angelo Sidoti: «Da quando è iniziata la pioggia, nel giro di un’ora tutti i livelli idrometrici del Muson, dell’Avenale e dei canali di scolo si erano già innalzati di molto. È stato subito attivato il centro di coordinamento soccorsi presso i Vigili del fuoco con la protezione civile, i Carabinieri e le forze di polizia, portando immediato soccorso alle persone isolate in abitazioni o in auto in panne. Sono poi iniziati i primi interventi, laddove possibile, per riportare situazioni di normalità». Come ricordato dal sindaco, dal prefetto e dal comandante provinciale dei vigili del fuoco Giuseppe Costa, nel corso del nubifragio si è seguito un ordine di priorità, procedendo innanzitutto con le cosiddette “operazioni salvavita”.

I SALVATAGGI

Sono stati effettuati alcuni interventi particolarmente delicati, tra cui il recupero di una ragazza rimasta ferma con l’auto in panne in via Pagnana e le ricerche condotte a Treville di un minorenne che risultava disperso lungo l’argine del Muson, allarme per fortuna rientrato quando il giovane è tornato dalla sua famiglia. «Oggi (ieri ndr) sono operative 20 squadre con 2 idrovore - spiega il comandante Costa - a cui si uniranno 2 squadre da Vicenza e 3 dall’Emilia, ognuna con un’idrovora. Le 3 squadre emiliane saranno destinate 2 ad Asolo e 1 a Castelfranco». E nel frattempo che le idrovore stanno svuotando l’acqua da sottopassi e interrati, le persone hanno iniziato ad ammucchiare le proprie cose distrutte dal fango. Contarina ha disposto l’apertura straordinaria degli ecocentri per coloro che hanno subito danni dall’alluvione.

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