ROVIGO - Un caso ha per protagonista Giacomo Matteotti, al quale il Comune di Roma aveva deciso di intitolare una targa-ricordo, da apporre nel condominio, dove il deputato socialista ha vissuto. Peccato però che i condomini abbiano bocciato l'iniziativa, in quanto contrari alla scritta "Matteotti ucciso per mano fascista”.
QUARTIERE FLAMINIO
Lo stabile dove viveva Matteotti, si trova nel quartiere Flaminio. Il condominio era di proprietà di Matteotti, della moglie Velia e dei tre figli. Da qui il parlamentare di Fratta Polesine, uscì il 10 giugno di cento anni fa, per non farvi più ritorno,. L'architetto Marocchi, quindici anni fa, decise, pagandola di tasca propria, di apporre la targa ricordo col seguente testo: "Qui abitava Giacomo Matteotti, quando uscendo di casa il 10 giugno 1924 andò incontro alla morte". Nessuno contestò l'iniziativa, e non risultano neppure imbrattamenti, come invece spesso accade a Roma. Ad inizio gennaio 2017, venne ad esempio distrutta una targa ricordo, che era stata inaugurata nel 2004 per gli 80 anni dall'uccisione di Matteotti, che si trovava all'angolo tra Lungotevere Arnaldo Da Brescia e viale Scialoja, dove si trova il ponte che porta il nome dello statista. Una nuova targa commemorativa, in sostituzione di quella vandalizzata, venne poi scoperta a fine aprile del 2017. La discussione sulla targa, però, si è riaccesa, quando il Comune di Roma ha scritto a proposito dell'installazione della nuova lastra. La lettera del Comune, come riporta il quotidiano La Repubblica, è giunta al condominio di via Pisanelli sabato 27 aprile, ricordando che la Soprintendenza capitolina ai beni culturali, ha chiesto con urgenza, un parere vincolante, per l'affissione di una targa, che ricordi l'uccisione di Matteotti. Il Comune dovrà quindi trovare una nuova soluzione.