Yes, il grande ritorno del prog, l'8 maggio concerto al Geox. Downes: «Dopo 40 anni quei pezzi piacciono ancora»

Venerdì 3 Maggio 2024 di Gianpaolo Bonzio
Yes, il grande ritorno del prog, l'8 maggio concerto al Geox. Downes: «Dopo 40 anni quei pezzi piacciono ancora»

PADOVA - Rappresentano un capitolo importante del rock, tra costanti cambi di formazione e sviluppi prog. Ed ora tornano ad esibirsi in Europa dopo la lunga parentesi legata, in qualche modo, al covid. Gli Yes saranno in Veneto, al teatro Geox di Padova, il prossimo 8 maggio con la formazione che attualmente è composta dal chitarrista Steve Howe, dal tastierista Geoff Downes, dal cantante Jon Davison, dal bassista Billy Sherwood e dal batterista Jay Shellen.

A quanto pare l’evento sarà diviso in due parti nelle quali verranno presentate le varie tappe del percorso della band. Recentemente il chitarrista Steve Howe ha precisato che in questo tour sarà dato più spazio a “Mirror to the sky” e che, in ogni caso, anche questo appuntamento europeo non possa prescindere dal suono creato tra il 1971 e il 1973.

A entrare nel dettaglio dell’atteso concerto padovano è il tastierista Geoff Downes che prende in esame, soprattutto, il fatto che negli ultimi anni la musica dei nuovi gruppi si è concertata prevalentemente sulle potenzialità dei cantanti rispetto alla reale forza delle composizioni. Il fatto che band storiche continuino ad esibirsi con un certo successo non fa che confermare questa tendenza e il valore di brani ormai entrati nella storia. Downes, nel progetto “In “Classic Tales of YES Tour” portate in scena oltre 50 anni di musica.

Che risposte pensate di avere dai vostri fan?

«Penso che se ne innamoreranno. Il fatto di non fare concerti in Europa da 5 anni a causa del covid, fa sì che questo sia un tour davvero speciale. Il repertorio musicale degli Yes è talmente ricco che è difficile decidere e comunicare con precisione che cosa suoneremo, ma di sicuro sarà una presentazione “classica” e i fan saranno soddisfatti».

Come si spiega che canzoni dei Buggles o degli Asia, band che avete creato, siano ancora molto popolari?

«Non smette mai di sorprendermi il fatto che canzoni scritte più di 40 anni fa vengano tutt’oggi suonate. Ritengo sia un segno dell’abilità di scrivere canzoni ed in particolare della padronanza musicale che ha caratterizzato quegli anni. Ancora adesso mi prende un colpo quando sento quelle canzoni passare in radio mentre sono a casa, al bar, ovunque».

Torniamo agli Yes. Che tipo di programma e di arrangiamento seguirete nel concerto? Cosa rimane delle produzioni degli anni Settanta?

«Da parte mia, sono stato in grado di recepire lo stile dei precedenti tastieristi degli Yes, Tony Kaye e Rick Wakeman, che sono stati di grande ispirazione per me. Cerco di attenermi il più possibile ai loro contributi, così che il vero spirito degli Yes risulti sempre vivo. Ancora non sono in grado di condividere la scaletta del concerto, ma posso assicurare che presenteremo una selezione di classici del ricco repertorio degli Yes».

Che giudizio avete sull’attuale scena musicala inglese?

«C’è talmente tanto di nuovo che a volte si fatica a concentrarsi su un genere in particolare. Sicuramente ci sono molti cantanti e gruppi che emergono continuamente, ma io rimango piuttosto radicato nella scena musicale degli anni 70 e 80. Non necessariamente perché faccio parte di quella storia, piuttosto perché se si guarda alla produzione di quel tempo ci si rende conto che gran parte di ciò che è stato prodotto in quel periodo è rimasto attuale durante gli anni. Guardare gli Abba, per esempio».

A proposito di longevità, è sorpreso del fatto che band storiche, l’elenco sarebbe davvero lungo, continuino ad esibirsi regolarmente dal vivo e con risultati molto positivi?

«No, assolutamente no. Ultimamente c’è molta più enfasi sui cantanti che sugli autori di musica. Per autori di musica intendo tutti coloro che in maniera autonoma hanno composto e realizzato il proprio repertorio, come per esempio i Beatles, gli Stones, gli Who e molti altri. Penso che gli artisti di maggior successo e longevità musicale facciano parte di questa categoria, per cui sono molto apprezzati ancora oggi».

Ultimo aggiornamento: 16:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci