LONGARONE - I risultati della reindustrializzazione del sito dell’ex Safilo di Longarone, a quattro mesi dall’avvio del programma, vanno oltre ogni più rosea aspettativa. E la soddisfazione viene espressa tanto dal mondo sindacale quanto da quello politico. Nella mattinata di ieri, nella sede di Venezia Mestre di Veneto Lavoro, si è tenuto il doppio incontro del tavolo di monitoraggio, previsto dall’accordo regionale sottoscritto con le parti lo scorso 5 settembre.
Risultati sopra le aspettative
Nella prima riunione, Thélios ha illustrato il processo di riorganizzazione e rilancio del sito che ha già generato risultati occupazionali di gran lunga superiori alle attese: dei 244 lavoratori in cassa integrazione, ne sono stati richiamati 191 a fronte di una previsione per il periodo di 80 unità.
Safilo, firmato l'accordo sullo stabilimento di Longarone: ricollocati tutti i lavoratori
Le motivazioni
«Rispetto al programma – commenta Rosario Martines, segretario provinciale Uiltec – i numeri sono soddisfacenti, al di sopra della previsione del piano, che sta andando avanti oltre ogni più rosea aspettativa. Per Innovatek era prevista una tempistica massima di 24 mesi per il rientro dei dipendenti, per Thélios di 18 mesi. Sia in un caso sia nell’altro stiamo procedendo a ritmi più sostenuti. L’accelerazione arriva, in particolare, da Innovatek». Tre sembrano le motivazioni alla base dell’aumento della velocità di reintegro del personale. «Esso è dovuto – spiega il sindacalista – ai nuovi contatti di forniture dell’azienda e si lega al mercato dell’occhialeria nonché agli investimenti. Non possiamo, quindi, che essere fiduciosi, tanto che, paradossalmente, oggi quelli che sono a casa non vedono l’ora di rientrare». Davanti ai risultati, che invitano a guardare al futuro con maggior ottimismo, esulta anche l’assessore regionale al lavoro. «Il tavolo ci dà ragione rispetto a un metodo di lavoro, condiviso con le parti sociali, che invece di puntare alla semplice ricollocazione del personale di un’azienda che disinveste, ci spinge a trovare soluzioni industriali per salvaguardare occupazione, saperi e competenze – afferma l’assessore veneto Elena Donazzan, che ha seguito in prima persona il percorso che ha portato all’accordo regionale e alla reindustrializzazione del sito ex Safilo di Longarone –. Non posso che congratularmi con entrambe le aziende e augurar loro una prosecuzione del lavoro con risultati ancora migliori». Il provvedimento di chiusura dello stabilimento della Safilo di Longarone, lasciando a casa 450 dipendenti, è piombato, come un fulmine a ciel sereno, sul Bellunese alla fine del mese di gennaio dello scorso anno. Gli stabilimenti interessati sono stati due. Uno ospitava la prima fase della lavorazione dell’occhiale (galvanica, pregalvanica e verniciatura); l’altro, fisicamente separato dal primo, con macchinari dismessi, veniva usato come magazzino. Dopo una lunga e complessa trattativa, Safilo ha ceduto a Thélios e Innovatek i rami d’azienda, con il passaggio dei lavoratori, in più tempi, alle società cessionarie.