Un piano per colpire in Europa.
La cronaca
Il pericolo c'è. E lo certificano gli ultimi casi di cronaca. La scorsa settimana, alcuni cittadini britannici sono stati fermati per essere spie al soldo del Cremlino. Uno di loro è accusato di avere organizzato l'incendio di un'azienda collegata all'Ucraina. E sabato, il Times ha rivelato che ha preso fuoco anche un capannone della stessa azienda in Spagna. La facilità con cui Mosca è riuscita a reclutare persone sul suolo britannico ha fatto scattare l'allarme dei servizi di Sua Maestà, che da tempo hanno un conto in sospeso con i russi. Ma Londra non è l'unica a essere preoccupata. In questi mesi, i russi hanno fatto capire di muoversi liberamente, di colpire i propri bersagli e di dileguarsi senza nascondere troppo le tracce del proprio passaggio. Lo scorso febbraio, alcuni agenti russi sono arrivati ad Alicante, hanno ucciso il disertore Maksim Kuzminov, e sono scomparsi nel nulla, provocando l'imbarazzo di Madrid. A marzo, la Lituania ha puntato il dito contro Mosca per l'attacco a martellate contro Leonid Volkov, ex collaboratore di Alexei Navalny. Lo scorso mese, in Baviera, sono state arrestate due persone che progettavano attentati incendiari e sabotaggi contro infrastrutture, siti industriali militari o addirittura contro basi Usa in Germania. Sempre ad aprile, ma questa volta in Polonia, l'intelligence di Varsavia ha catturato un uomo che raccoglieva informazioni per un attentato contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E in queste settimane, a preoccupare è stata anche l'ondata di interferenze sul sistema Gps in Europa orientale, che può provocare seri pericoli per la navigazione aerea.
L'incremento delle attività è evidente, ha spiegato Keir Giles, esperto del think tank Chatham House. E con l'evolversi della guerra in Ucraina, il sospetto è che queste dinamiche possano intensificarsi. Una sfida nell'ombra, mentre le forze russe premono su Kiev avanzando per chilometri e ottenendo nuove vittorie tattiche. Spesso anche piccole, ma fondamentali per i piani del Cremlino.
Ieri Mosca ha annunciato la conquista del villaggio di Ocheretyne, nel Donetsk, e ora le sue truppe controllano gran parte delle alture strategiche della zona. E mentre celebrava la Pasqua ortodossa ringraziando il patriarca Kirill per il suo «instancabile servizio», Putin non ha fermato nemmeno i bombardamenti con i droni, facendo registrare altri due morti a Pokrovsk. «Dio ha sulla spalla un gallone con la bandiera ucraina» ha detto Zelensky, e con «un tale alleato», ha continuato, «la vita vincerà sulla morte». Il capo dello Stato prova ogni carta per incoraggiare una popolazione che vede i russi avanzare a est e colpirli dal cielo. A Berdyansk, l'intelligence ucraina ha comunicato l'uccisione di un collaborazionista russo, cercando di dimostrare di avere il pieno controllo del territorio. Ma le notizie dal fronte, per Kiev sono dure da digerire. La Nato teme che il fronte collassi con una prossima offensiva russa. E in attesa degli aiuti Usa agli ucraini, il presidente cinese Xi Jinping è sbarcato in Europa anche per parlare del conflitto. Dalle colonne de Le Figaro, il leader cinese ha dichiarato che intende «risolvere la crisi» lavorando con la Francia e l'intera comunità internazionale. Pechino sembra volere rientrare nella partita dei negoziati, soprattutto dopo le accuse di Washington sui legami economici con Mosca. Ma Putin ha già fatto capire di non avere alcuna intenzione di trattare sulla pace senza che siano garantiti gli interessi russi.