Scuola, a Rovigo il rapporto più basso di studenti per classe: 19 in media

Il direttore generale Marco Bussetti dell'Ufficio scolastico regionale ha incontrato ieri una trentina di presidi

Giovedì 16 Maggio 2024 di Nicoletta Canazza
Il direttore generale Usr con Roberto Natale, dirigente dello Uat di Rovigo, Ufficio V, e i dirigenti scolastici

ROVIGO - La riorganizzazione dei plessi scolastici sul territorio lascerà, al momento, immutato il numero delle strutture, ma la media provinciale di 19 studenti a classe deve essere un campanello d’allarme per chi lavora nella scuola. A livello provinciale, infatti, il Polesine ha la media scolari/classe più bassa della regione: 19 ragazzi contro i 20 e più delle altre sei province. Un dato che non può non pesare sulla bilancia delle risorse, sempre poche rispetto alle esigenze dei dirigenti scolastici. È uno dei dati che Marco Bussetti, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale nonché ex ministro dell’Istruzione ha presentato ieri ai dirigenti scolastici arrivati a Digital Urban Lab di Rovigo. Dirigenti preoccupati, dal canto loro, per le difficoltà di mantenere il livello dei servizi a fronte di strutture bisognose di manutenzione, carenza di personale, dispersione scolastica e inclusione. Il tutto in un territorio particolarmente dispersivo dove chiudere un presidio per accorparlo a un altro, si traduce in spostamenti obbligati anche di 40 chilometri per gli studenti, che diventano così a rischio abbandono.
 

COLLABORAZIONE CIRCOLARE 
Ai dirigenti scolastici, Bussetti ha chiesto una collaborazione circolare. «L’Ufficio scolastico è uno - ha detto - e i diversi uffici territoriali fanno parte di questa unica amministrazione. L’Usr per il Veneto e l’Ufficio di ambito territoriale di Rovigo, assieme agli altri ambiti territoriali (Alto e Basso Polesine), sono un’unità complessiva». Ad ascoltarlo, una trentina tra amministrativi e docenti che seguono le scuole dell'intera provincia e che hanno espresso le loro perplessità in relazione ai concorsi, all’entrata ruolo dei docenti, alla gestione amministrativa e a diverse altre necessità delle scuole. Una visita, quella di Bussetti, che mira a diventare una modalità operativa. Il direttore generale sta, infatti, incontrando i vari uffici territoriali veneti e, dopo Rovigo, completerà il giro con Venezia e Treviso. Ai dirigenti scolastici, ha chiesto di definire gli Ambiti (Uat), in modo da avere rappresentanti per anticipare i problemi, dall’inclusione all’aspetto medico-sanitario. «Rovigo è una realtà piccola rispetto ad altre, ma con particolari condizioni territoriali. Manterrei lo stesso numero, ma alle scuole dico: organizzatevi. Individuare le reti d’ambito consentirà di accelerare i tempi di intervento. Bisogna riflettere sul futuro e le necessità che le scuole potrebbero avere. I temi della denatalità e dell'inclusione sono tra quelli da seguire con cura per non farsi trovare impreparati». 
 

LA VISITA 
A fare gli onori di casa, Roberto Natale, dirigente dello Uat di Rovigo, Ufficio V. «Il territorio di Rovigo raccoglie il 4 per cento degli studenti del Veneto - ha spiegato -, ma possiede istituti di eccellenza, tanto che i risultati dell'Invalsi sono estremamente positivi e il 17,5% degli studenti, a fine corso di studi della secondaria di secondo grado, raggiunge una votazione superiore ai 90 centesimi». Inclusione e carenza di personale sono state le criticità sollevate da più dirigenti scolastici. Per Isabella Sgarbi, preside del Viola-Marchesini: «C’è un problema di competenze e di personale. Le norme per il reclutamento non sono più adatte ai tempi e ai problemi che ora affrontano gli uffici».
Fabio Cusin, preside del Cpia ha sottolineato le attività promosse per favorire l'apprendimento della lingua italiana da parte degli alunni provenienti dell’estero. «Attività che si svolgono sia al mattino sia nel pomeriggio per un rapido apprendimento della lingua italiana. L’esperienza ha dati risultati incoraggianti». 
Sul tavolo anche i problemi degli accorpamenti. «Dal prossimo anno scolastico - ha commentato Lorenza Fogagnolo, dirigente del Cipriani di Adria - dovremo gestire anche il Colombo, circa un migliaio di studenti.

Con che risorse?». Bussetti ha suggerito di rendere costante il dialogo con i Comuni, con la Provincia e con la Prefettura. A tal proposito il ruolo degli ambiti territoriali diventa strategico come pure la condivisione delle scelte. La visita ha riservato, un momento conviviale preparato dall’Istituto alberghiero di Adria. 

Ultimo aggiornamento: 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA