Rovolon. Picchiava i suoi cani, cacciatore condannato a 4 mesi. Lav: «Questa pena non è deterrente»

A scoprire i maltrattamenti è stata la Lav che ha documentato tutto in un video

Martedì 14 Maggio 2024 di Barbara Turetta
Uno dei cani salvati dalla Lav

ROVOLON (PADOVA) - Nuovo sviluppo nella vicenda dei tre cani di Carbonara che la scorsa estate sono stati sequestrati con l'intervento della Lega Anti Vivisezione (Lav) di Padova dopo un video in cui, secondo quanto rilevato dall'associazione animalista, venivano picchiati dal padrone per farli smettere di abbaiare. Nel corso dell'udienza tenutasi ieri mattina al Tribunale di Padova, il giudice per le indagini preliminari, Maria Luisa Materia, ha accolto la richiesta di patteggiamento dell'imputato, il cacciatore che deteneva i cani Fiume, Bosco e Mina pronunciando la condanna a quattro mesi di reclusione, pena sospesa e non menzionata.

Maltratta i suoi cani, patteggia la pena

Per l'associazione animalista la pena inflitta è irrilevante in quanto non determina alcun tipo di conseguenza, né detentiva né pecuniaria, per il condannato. «Completamente ignorati gli elementi di gravità del fatto, evidenziati nella memoria depositata dai nostri legali, confermati dai referti veterinari e dalle condizioni psicofisiche dei cani, sia al momento del sequestro che tutt'ora e per quanto riguarda il cane anziano Bosco - ha spiegato Alessandra Ferrari, responsabile dell'area animali familiari Lav - La mancanza di menzione della condanna nel Certificato Casellario Giudiziale comporta il rischio che all'imputato vengono nuovamente affidati gli animali per essere maltrattati». La scorsa estate l'associazione animalista aveva denunciato il maltrattamento dei tre cani, documentato da un video. Era scattato il sequestro probatorio disposto dalla Procura di Padova: i tre animali erano stati affidati in custodia giudiziaria all'associazione e trasferiti in un canile di fiducia. Ma il decadimento del sequestro probatorio, a seguito della decisione del Tribunale del Riesame, aveva portato alla restituzione dei cani al proprietario, e non era stato possibile dare seguito al nuovo provvedimento di sequestro preventivo perché i cani non si trovavano più a casa dell'uomo.

Dopo aver depositato numerose istanze alla Procura per sollecitare l'esecuzione del nuovo provvedimento di sequestro preventivo, la Lav ad agosto aveva nuovamente ottenuto la custodia giudiziaria dei cani.

Lav: «Pericoloso precedente, per lui nessuna conseguenza»

«Sebbene ci sia stata una condanna, non siamo soddisfatti dell'esito dell'udienza perché è stato evitato il dibattimento - continua Ferrari - e la pena proposta dai legali dell'imputato e accettata dal Gip è ridicola rispetto ai maltrattamenti subiti dai tre cani. Rappresenta inoltre un pericoloso precedente in quanto non ha alcun valore deterrente per chi pensa di poter rinchiudere i cani tra i loro stessi escrementi, picchiandoli ogni giorno. I cani oggi sono al sicuro perché svincolati dalla vicenda giudiziaria grazie alla nostra richiesta di alienazione che ha permesso, tramite un deposito cauzionale, di confiscarli definitivamente, ma portano ancora i segni delle percosse e delle vessazioni con cui hanno convissuto per anni. Ancora una volta gli animali pagano l'assenza di una normativa che attribuisca alle loro sofferenze e alla loro vita il giusto valore». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci