Polo logistico di Alì, Gianni Canella: «Dopo due anni chiediamo risposte, vogliamo investire su Padova»

Fra i consiglieri comunali c'è chi si è dichiarato contrario e chi vorrebbe dare il via libera

Sabato 11 Maggio 2024 di Mauro Giacon
Gianni Canella, la posizione del polo logistico

PADOVA - «È ora di avere una risposta». Mentre Giunta e Consiglio comunale entro luglio sono chiamati a esprimersi sul progetto di ampliamento del polo logistico del Gruppo Alì in zona industriale, il presidente Gianni Canella interviene su un dibattito che ormai si prolunga da mesi.

Fra i consiglieri comunali da una parte c'è il centrosinistra in maggioranza, con l'anima ambientalista in subbuglio e qualche esponente Pd che si è dichiarato contrario. Dall'altra c'è il centrodestra con l'ex candidato sindaco Peghin favorevole perchè sarebbe un ossimoro esistenziale che un imprenditore voti contro l'investimento di un altro imprenditore, e altri che invece lo faranno per prassi politica.

Gianni Canella: «Pianteremo alberi e assumeremo»

Dunque Canella prende una posizione forte che sa anche di "tempo scaduto" dato alla politica per cogliere, dal suo punto di vista, un'occasione di sviluppo. «Abbiamo un progetto del tutto innovativo, pianteremo 2.500 alberi, risparmieremo diminuendo gli spostamenti dei mezzi 35mila chili di Co2. E poi assumeremo 250 persone. Senza contare che siamo disposti a dare 5 milioni di euro di contributi al Comune e siamo pronti a fare ulteriori sforzi di valenza ambientale dalla pavimentazione del parcheggio della scuola Severi alla piantumazione di ulteriori piante a servizio della comunità di Granze e della città. Impegni che facciamo già da tempo per la città».

Il fatto è che questo investimento da 50 milioni di euro che ne produrrà 100 di indotto ha un impatto notevole, impegnando un'area di 150mila metri quadrati in zona industriale affiancandosi all'area attuale: 50mila saranno occupati dai fabbricati. Fra loro una torre di 36,5 metri, il corpo A2, circa 12 piani (con una superficie di circa cinque volte il Gozzi). Altri 50mila saranno destinati a viabilità interna e parcheggi e gli ultimi 50mila completamente a verde. Alla fine la cubatura sarà di 724.450 metri cubi.

«Da un calcolo derivante dall'articolo 62 del regolamento edilizio del comune di Padova risulta che la piantumazione di un numero così grande di piante, tutte specie scelte in sinergia con il settore verde del Comune, andrà a compensare l'area che si permeabilizza per la quasi totalità. A residuo rimangono 330 alberi che l'azienda si è già detta disponibile a mettere a dimora in città. Insomma 50mila metri quadrati dell'intervento, pari a circa il 33% dell'area, saranno destinati al verde, quando solitamente per progetti simili la zona riservata al verde è mediamente del 10%. Verranno piantumate 2500 piante, saranno installati inoltre pannelli fotovoltaici e tavelle fotoattive per catturare la Co2 in eccesso».

«Dopo due anni chiediamo risposte. Vogliamo investire su Padova»

Canella ricorda come la Conferenza dei servizi decisoria che ha rilasciato parere favorevole «compreso quello del Comune» sia arrivata nel giugno del 2022. «Quello che sta accadendo a noi potrebbe accadere a qualunque padovano, dunque dopo due anni di attesa è giusto avere una risposta perché abbiamo altresì il dovere di dare sicurezza e certezze ai nostri 4.700 collaboratori e alle loro famiglie, garantendo contestualmente uno sviluppo sostenibile all'impresa. L'ampliamento del nostro polo logistico rappresenta, in tal senso, un passaggio obbligato, una strada che altri player del comparto hanno già percorso». La terra è stata comprata anni fa «dove la Zip indicava l'area di espansione e per questo motivo la sua vocazione industriale non è mai stata messa in dubbio» annota, riferendosi al fatto che è in gioco l'approvazione di una variante urbanistica che permetta di costruire.

C'è un passaggio determinante nelle parole di Canella: «Alì ha solide radici padovane e la nostra volontà è quella di continuare a investire su questa città. Con questo progetto non solo vogliamo dare stabilità e certezze ai collaboratori rispetto al loro luogo di lavoro ma vogliamo anche offrire nuovi posti di lavoro in un ambiente dotato di spazi welfare». Che tradotto significa: non abbiamo voglia di aprire un centro logistico fuori città, nemmeno abbiamo intenzione di vendere l'azienda ma se non possiamo svilupparci rischiamo l'implosione. 

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