BELLUNO - Finiti nei guai con l’accusa di aver aggredito e rapinato un uomo, prime assoluzioni: e una delle due presunte parti offese finisce indagato per molestie alla ragazza del gruppo di aggressori.
LE ACCUSE
Erano due gli uomini che quella sera lamentavano di essere stati malmenati da 4 ragazzi e una ragazza, ma solo uno ha presentato querela. Si tratta di S.G. che all’epoca aveva 47 anni e che è attualmente indagato per molestie. Dal procedimento è emerso che il litigio tra i due gruppi sarebbe scaturito a seguito di avance e apprezzamenti sessuali rivolti alla giovane. L’uomo aveva denunciato anche la sottrazione del telefonino, che poi sarà rinvenuto nell’auto di uno dei ragazzi. Così le accuse scattate nei confronti del gruppo dei cinque giovani si sono fatte pesanti: rapina e lesioni, entrambe aggravate.
IL PROCESSO
Tre dei cinque ragazzi, concordemente con i loro legali, hanno scelto il rito ordinario, mentre gli altri due (E.H.M., all’epoca diciannovenne, assistito dall’avvocato Giuseppe Triolo e una ragazza, S.G., all’epoca diciottenne, assistita dagli avvocato Carlo Vigna e Mario Mazzoccoli), hanno optato per il rito abbreviato. Entrambi qualche giorno fa sono stati assolti con formula piena per non aver commesso il fatto, con sentenza pronunciata in tribunale di Belluno dal gup Enrica Marson. Il pm aveva richiesto per entrambi la condanna ad anni 2 e mesi 10 di reclusione ed euro 1.000 di multa.
LA SENTENZA
Il racconto di S.G., secondo la sentenza del Tribunale di Belluno, «presenta profili di criticità intrinseca ed estrinseca» e le dichiarazioni rese dall’uomo non collimando con le dichiarazioni degli altri presenti e con i dati delle videocamere comunali che sono installate in Piazza dei Martiri e che hanno ripreso parte della scena. L’estraneità dei due ragazzi rispetto al reato contestato è stata inoltre confermata dalle dichiarazioni dell’altro uomo coinvolto, cioè colui che aveva rivolto le avances alla ragazza e il quale si trova oggi indagato in un altro procedimento penale per il reato di molestie, dato che la ragazza aveva a suo tempo presentato una contro-querela. Il giudice Marson ha quindi assolto il ragazzo e la ragazza per non aver commesso il fatto, non ravvisando elementi che potessero provare la partecipazione degli stessi negli episodi di lesioni e sottrazione del cellulare. Ora il procedimento penale, con altro rito, proseguirà nei confronti degli altri tre ragazzi del gruppo che hanno scelto il processo pubblico.